titolo : DIABETE MELLITO E COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI: INCONTRO SU NUOVI FARMACI E GESTIONE PAZIENTI IN LOMBARDIA
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DIABETE MELLITO E COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI: INCONTRO SU NUOVI FARMACI E GESTIONE PAZIENTI IN LOMBARDIA
Milano - Il 5 dicembre 2018 (inizio ore 9:00) si tiene a Palazzo Stelline (Corso Magenta 61, Milano) il “Roadshow diabetologia – diabete mellito e complicanze cardiovascolari”, organizzato da Motore Sanità. Apre i lavori l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.
In Lombardia, il diabete è una delle patologie inserite nei percorsi di presa in carico della cronicità, anche attraverso metodi innovativi di controllo offerti gratuitamente.
In occasione della Giornata mondiale del diabete, il 14 novembre scorso, Gallera aveva evidenziato l’impegno di Regione soprattutto sulla prevenzione, in considerazione dell’elevato numero di persone affette da diabete, anche se non consapevoli e non sempre in forma cronica. “Una delle sfide di oggi – ha detto l’assessore – è la prevenzione, per giungere a diagnosi precoci, diminuendo i costi sanitari a vantaggio di innovazione e ricerca”.
Il numero dei cronici supera in Lombardia le 500.000 unità. E secondo gli ultimi dati, si tratta di un male che uccide una persona ogni quattro minuti. Tanto che i morti in Italia sono diventati nell’ultimo anno circa 20.000.
Tra il 1986 e il 2016 le diagnosi di diabete in Italia sono raddoppiate, passando da 2 a 4 milioni. Ed è quindi fondamentale che ci siano tavoli di discussione durante i quali il mondo accademico, quello delle associazioni di malati e la politica si confrontino per individuare le migliori terapie, farmacologiche e non, per il trattamento sia della malattia sia delle patologie connesse. In particolare, sono le complicanze cardiovascolari la prima causa di morte per chi soffre di diabete mellito.
Sulle sfide dell’amministrazione regionale interverranno Emanuele Monti, presidente della III Commissione sanità e politiche sociali e Carlo Borghetti, vice presidente del Consiglio regionale.
Il direttore scientifico dell’incontro, professor Enzo Bonora, si soffermerà sui bisogni, gli obiettivi e le prospettive in diabetologia. Un quadro generale che sarà poi calato nella realtà lombarda con Stefano Genovese, responsabile dell’Unità clinica e ricerca di diabetologia, endocrinologia e malattie metaboliche presso IRCSS Centro cardiologico Monzino.
Seguirà la relazione di Davide Lauri, presidente Cooperativa Milano, dal titolo “La gestione del paziente diabetico in Lombardia: piano di cura, centro servizi e agende dedicate” e, con “Il programma sanitario della Regione Lombardia – focus diabete”, interverrà Maurizio Bersani, dirigente della struttura piani e progetti dell’Unità organizzativa programmazione polo ospedaliero di Regione Lombardia.
Sarà il professor Giacomo Bruno, del department of drug sciences dell’Università di Pavia a trattare la “Sostenibilità per i nuovi farmaci, nuove tecnologie per la cura del diabete ed evidenze farmacoeconomiche”. Otto i relatori della tavola rotonda conclusiva. A moderare l’incontro sarà il giornalista Ettore Politi.
Nella presentazione dell'iniziativa si rileva che l diabete è una sorta di pandemia mondiale che in Italia colpisce 4 milioni di persone consapevoli della malattia ed un altro milione di persone che, pur essendone affette, non ne sono a conoscenza e quindi non fanno nulla per curarsi. Di questi circa 5 milioni di italiani con diabete oltre il 90% ha il tipo 2, associato ad uno stile di vita poco salutare ma fortemente condizionato da determinanti genetici. Il diabete comporta un rischio circa doppio di incorrere in malattie cardiovascolari e di morire per malattie cardiovascolari, ma si complica spesso anche con retinopatia, nefropatia, neuropatia, piede diabetico e/o altre patologie a carico di ossa, articolazioni, cute, polmoni, apparato digerente, ecc. Il diabete aumenta anche il rischio di gravi infezioni e di tumori. Ogni anno in Italia il numero di persone che muoiono a causa o anche a causa del diabete non è molto distante dal numero di persone che muoiono per cancro.
La protezione cardiovascolare è uno dei principali obiettivi di cura nel diabete e per questo negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi che hanno testato la sicurezza o i benefici dei nuovi farmaci anti-iperglicemici resi disponibili per la sua terapia. Più frequentemente questi studi hanno esaminato soggetti con pregressa malattia cardiovascolare (prevenzione secondaria) ma in alcuni studi sono stati reclutati anche soggetti con elevato rischio ma senza eventi pregressi (prevenzione primaria). Negli studi condotti con inibitori DPP-4 si è documentata una sicurezza cardiovascolare di tali farmaci ma nessun beneficio. Negli studi condotti con agonisti GLP-1 in alcuni casi è stata dimostrata solo sicurezza e in altri anche un beneficio cardiovascolare e renale. Risultati importanti sono stati osservati negli studi con inibitori SGLT-2, farmaci che hanno evidenziato una riduzione degli eventi cardiovascolari e renali ma anche in alcuni casi una riduzione della mortalità sia cardiovascolare che per tutte le cause. I risultati più eclatanti sono stati osservati nello studio EMPA-REG, condotto con empagliflozin in soggetti in prevenzione secondaria. Questi risultati hanno portato le società scientifiche dell’area diabetologica a rivedere le linee guida nel trattamento del diabete tipo 2, soprattutto in presenza di malattia cardiovascolare.
Dal punto di vista dell’economia sanitaria va sottolineato che il diabete è una patologia estremamente costosa che in Italia rende conto di quasi il 15% della spesa sostenuta dal SSN. Circa il 90% di questa spesa è attribuibile al costo delle complicanze della malattia e solo il 10% alla gestione standard, fra cui la spesa per i farmaci anti-iperglicemizzanti, i dispositivi per monitoraggio e terapia, gli esami di laboratorio di ambito metabolico e gli accessi ai centri diabetologici. La cost-effectiveness dei nuovi farmaci per la cura del diabete, in particolare quelli con provati benefici cardiovascolari, appare indiscutibile ma purtroppo esistono ancora barriere al loro più ampio utilizzo: impossibilità di prescrizione senza oneri a carico del cittadino in alcune tipologie di soggetti, accesso difficoltoso agli specialisti che al momento sono gli unici abilitati a prescrivere, considerazioni sulla spesa che tengono conto solo del prezzo del farmaco ma non del costo complessivo della malattia complicata da problematiche cardiovascolari (infarto, ictus, scompenso cardiaco). Appare quindi importante portare all’attenzione dei politici e dei decisori in sanità gli aspetti cruciali della patologia diabetica e delle sue complicanze, soprattutto cardiovascolari, l’impatto economico presente e futuro della malattia, le principali strategie di prevenzione anche alla luce delle nuove opzioni terapeutiche disponibili.
Per info: www.motoresanita.it (Omniapress-01.12.2018)
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